Il Regolamento Europeo sulla protezione dei dati personali (GDPR – General Data Protection Regulation) entrato in vigore il 25 maggio 2018 in tutti i Paesi UE, è obbligatorio per tutte le organizzazioni pubbliche e private.
Con questo importante provvedimento si focalizza finalmente l’attenzione su un fondamentale diritto dell’individuo: la protezione della propria persona in relazione alla diffusione dei propri dati sensibili. Il fine è quello di promuovere lo sviluppo di un mercato unico digitale che gestisca i rapporti economici in modo trasparente, aumentando di pari passo la consapevolezza dei singoli.
Perché tutelarci col GDPR?
Una piccola premessa: tutto quello che noi riteniamo gratis, dai social ai motori di ricerca, in realtà lo paghiamo con i nostri dati, questi per le aziende sono oro colato.
Perché, dunque, si è imposta questa rivoluzione in ambito digitale? Perché la protezione dei dati è qualcosa che va oltre la privacy, perché i nostri dati personali dicono di noi tantissime cose. Proteggerli vuol dire tutelare noi stessi, la nostra vita, la nostra incolumità, i diritti personali e quelli dei nostri figli.
Delle novità apportate dal GDPR in Europa e di altre implicazioni legate al tema della privacy e della tutela personale nell’era digitale, abbiamo parlato insieme a tre avvocati particolarmente impegnati in questo ambito. Ecco le interviste rilasciate ai microfoni di Live Social.
Avvocato Luisa Di Giacomo: cosa è cambiato col nuovo GDPR
Innanzitutto è cambiata la prospettiva, ci dice l’avvocato Di Giacomo. Si è passati dal concetto di privacy a quello di protezione dei dati. Un cambiamento rivoluzionario perché si inserisce nel contesto di questo nuovo mondo digitalizzato in cui tutto corre veloce e tutto è esposto. Tutto si diffonde velocemente e ne perdiamo facilmente il controllo, ciò è molto rischioso: se non sappiamo a chi stiamo fornendo i nostri dati, non possiamo sapere che uso ne verrà fatto. Per questi motivi, per le aziende che trattano i dati, ora ci sono rischi di multe veramente salate che arrivano fino al 4% del fatturato dell’anno precedente. Oggi, decidere di non mettersi in regola, può costare veramente caro.
Avvocato Lisa Anna Ardito: il tema della privacy nel mondo del lavoro
Anche nel rapporto di lavoro, ci spiega l’avvocato Ardito, abbiamo una serie di questioni che riguardano il trattamento dei dati personali del lavoratore: dall’idoneità alla mansione alla capacità lavorativa del singolo, dai dati sanitari alla raccolta di immagini attraverso la video-sorveglianza. Poiché questo adeguamento, dall’impronta anglosassone, diversamente dal nostro sistema detta una serie di principi ma non li impone, la normativa non è propriamente esplicita nel dirci cosa fare o non fare e non c’è certezza sul come comportarsi. Questo approccio si ripercuote al livello delle sanzioni che vengono applicate in maniera piuttosto discrezionale. Ogni Stato le applica dal proprio punto di vista, per questo è importante per le aziende avvalersi di un buon avvocato che le indirizzi.
Avvocato Marina Manfredi: la diffamazione sul web
L’avvocato ci spiega che la diffamazione è tale quando c’è la lesione dell’onore e della dignità dell’individuo. Quando questa si attua sul web si ritiene aggravata, poiché presuppone che l’utenza sia illimitata, la diffusione rapida e la cancellazione dei dati pressoché impossibile. Per questi motivi, insieme a due colleghe, l’Avvocato Manfredi ha deciso di realizzare un portale al servizio di chi ha bisogno di difendersi e tutelarsi da insulti, offese e minacce perpetrate tramite il web. Questo perché, nonostante le nuove e utili norme promosse dal GDPR, oggi tutelare la nostra privacy è quasi impossibile. Serve un’attenta educazione all’uso dei mezzi digitali e una consapevolezza tale, da parte di chi ne usufruisce, da evitare problemi per sé e per gli altri.
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